Cividale del Friuli
è un comune di 11.355 abitanti della provincia di Udine. È la romana
Forum Julii, da cui derivò il nome Friuli. In prossimità della città
sono state trovate stazioni preistoriche del Paleolitico e del Neolitico,
mentre abbondanti sono le testimonianze dell'Età del Ferro e della
cultura paleoveneta, su cui successivamente si sviluppò quella celtica
a partire dal IV secolo a.C. Fondata Aquileia, sconfitti i Galli
Carni nel 50 a.C., grazie all'iniziativa di Giulio Cesare, i Romani
vi crearono un municipio appartenente alla tribù Scaptia; successivamente
divenne colonia. Le mura romane sono alla base delle mura veneziane
tutt'ora presenti.
Nel V secolo d.C., dopo la distruzione di Zuglio da parte degli
Avari e di Aquileia da parte degli Unni, Cividale divenne sede vescovile
e caput Venetiae. Arrivati i Longobardi nel VII secolo, fu la capitale
del primo ducato longobardo d'Italia con duca Gisulfo, nipote di
Alboino. Distrutta dagli Avari (610), rimase un centro importante
e risorse con il nome di Civitas Forumiuliana, per diventare il
centro militare e politico delle Venezie. Nel 737, durante il regno
di Liutprando, vi giunse Callisto Patriarca di Aquileia per sfuggire
alle incursioni bizantine. Qui si era rifugiato anche il vescovo
di Zuglio, che fu di conseguenza allontanato. La sede del Patriarcato
di Aquileia vi rimase anche dopo la cacciata del Longobardi. Nel
769 vi si tenne il concilio che riconfermò l'indissolubilità del
matrimonio. Sotto i Franchi fu ducato e poi marca. Il duca del Friuli
Berengario I divenne re d'Italia (888-924) e nel 915 anche imperatore.
A partire dal IX secolo prese il nome di Civitas Austriae, da cui
deriva il nome attuale. Nel 1077 il Patriarca ricevette l'investitura
imperiale.
A partire al XII secolo fu libero comune e centro di un importante
mercato; da allora fu il massimo centro politico e commerciale di
tutto il Friuli, tanto da ottenere dall'imperatore Carlo IV l'apertura
dell'Università nel 1353. Nel 1238 i Patriarchi si trasferirono
ad Udine e perciò vi furono rivalità e lotte con questa città. Nel
1419, durante la guerra con Venezia, per scacciare gli Ungari di
re Sigismondo che l'assediavano, Cividale si arrese a Venezia. Nel
secolo XVI fu contesa tra l'Impero e Venezia; nel luglio del 1509
fu assediata dalle truppe imperiali del duca di Brunswick, ma i
cividalesi, dopo epica lotta, riuscirono a rompere l'assedio costringendo
alla fuga l'esercito tedsco. Al termine della guerra rimase sotto
la dominazione veneziana.
Con la pace di Worms (1530) perdette il castello di Tolmino
sull'Isonzo e le miniere di mercurio d'Idria. Nei secoli successivi
dovette subire parecchie incursoni dei Turchi. Durante il periodo
veneziano fu un notevole centro di studi. Nel 1797 con il trattato
di Campoformio tra Napoleone e l'Austria Cividale passò all'impero
asburgico, al quale, dopo il breve periodo in cui fece parte del
napoleonico Regno d'Italia, fu confermato dal Congresso di Vienna
(1815). Fra il 1848 ed il 1866 vi fu la presenza di un vivace movimento
risorgimentale; nel 1866, dopo la Terza Guerra d'Indipendenza, fu
annesso al Regno d'Italia con il Veneto ed il Friuli. Durante la
Prima Guerra Mondiale fu sede, per un breve periodo, del comando
della II armata e rimase anche danneggiato da bombardamenti aerei.
Fu occupato dagli austriaci in seguito alla disfatta di Caporetto.
Cividale è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra
di Liberazione perché è stato insignito della Medaglia d'Argento
al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la
sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale